Per i mountain bikers più esigenti, Santa Caterina Valfurva è senza dubbio una meta ambita.
Con i suoi sentieri stretti e tecnici, molto spesso con scorci mozzafiato sui ghiacciai del gruppo dei Forni, Santa Caterina Valfurva e le valli limitrofe propongono molte alternative per fare freeride, su tracciati naturali e poco (o niente) addolciti da mezzi meccanici.
Ci si trova molto spesso a dover affrontare tracciati con molti saliscendi, più o meno esposti, per raggiungere la partenza di discese da brivido. Non sono percorsi per tutti, ma i biker più capaci potranno assaporare il gusto più intenso del divertimento in sella ad una mountain bike.
L'esempio classico è il Passo Zebrù che si raggiunge da Santa Caterina, percorrendo la strada asfaltata - ma con pendenze importanti - che porta fino al rifugio dei Forni (2.200 m s.l.m). Si continua poi percorrendo l'intera valle Cedec, fino al rifugio Pizzini (2.700 m s.l.m.), dove è obbligo una pausa rifocillante e dove merita uno sguardo attento il panorama circostante.
Mancano solo due chilometri e 300 m di dislivello per raggiungere il Passo Zebrù (3.000 m s.l.m.).
La discesa è lunga e nel primo tratto molto tecnica e difficile (soprattutto un punto merita molta attenzione in quanto una gola stretta e impervia proibisce ai biker di scendere in sella). Il resto della Val Zebrù è piacevole e scorrevole. Una volta arrivati alle Baite del Pastore una strada larga e sterrata conduce verso Bormio in un paesaggio naturalistico protetto e curato.
Il Dosso Tresero sovrasta invece Santa Caterina Valfurva ed è raggiungibile in due modi diversi: tramite il ponte delle vacche e percorrendo un sentiero molto pendente, che richiede di spingere o portare la MTB per diversi minuti, o tramite la strada che porta al Passo Gavia e prendendo il sentiero che parte dal rifugio Berni per tornare verso Santa Caterina.
La discesa può essere effettuata percorrendo il tracciato della Romantica: un sentiero che riporta in paese tramite un infinità (si dice prossima ai 100) di tornantini, molto tecnici ma molto divertenti.
Da poco tempo, causa il ritirarsi inesorabile dei ghiacciai, è possibile percorrere in mountain bike il sentiero glaciologico basso, che partendo dal rifugio Branca taglia tutta la valle e rimane a poche centinaia di metri dai lembi di neve perenne del ghiacciaio dei Forni. La particolarità del percorso è l'attraversamento di due ponti tibetani, eretti per superare delle gole scavate dalle acque. Il ritorno a Santa Caterina Valfurva è su single trail stretti e a tratti esporti, ma molto divertenti.
Senza considerare l'ovvio collegamento tra Santa Caterina Valfurva e Bormio in MTB, che può avvenire anche su strada sterrate a mezza costa, si hanno dei collegamenti anche con la bassa Valtellina, tramite il passo dell'Alpe che permette di collegare Santa Caterina con Sondalo e Tirano. Altro collegamento molto utilizzato nelle transalp in mountain bike - tour di più giorni che dalla Germania porta i biker sul lago di Garda - è attraverso il Passo Gavia e poi percorrere la Valle di Viso per arrivare a Pejo e Dimaro.